Fatti sulle lampadine dell’antico Egitto o più probabilmente finzione

Lampadine antico Egitto

Alcuni sostengono che nell’antico Egitto l’illuminazione veniva fornita utilizzando le classiche lampadine che utilizziamo oggi. Le immagini egiziane mostrano dispositivi simili a lampadine con fili filamentosi, un supporto e fili elettrici. Le lampade avevano filamenti che permettevano il passaggio della corrente elettrica al loro interno.

Il tubo a raggi catodici o oggetto simile al “tubo di Crookes” raffigurato nelle immagini di un tempio di Hathor a Dendera può rappresentare una fonte relativistica di elettroni pesanti – che potrebbe accelerare drasticamente i processi magici che coinvolgono questi particolari tubi.

Lampadina egiziana Dendera

In questo tempio di Dendera, diverse decine di chilometri a nord di Luxor, alcuni esperti hanno trovato la luce. Le pareti sono decorate con figure umane accanto a oggetti simili a lampadine che ricordano lampadine di grandi dimensioni. All’interno di questi “bulbi” ci sono serpenti in linee ondulate. Le code appuntite dei serpenti escono da un fiore di loto che, senza molta immaginazione, può essere interpretato come il portalampada della lampadina.

Qualcosa di simile a un filo conduce a una piccola scatola su cui è inginocchiato il dio dell’aria. Adiacente ad esso si trova un pilastro djed a due braccia come simbolo di potere, collegato al serpente. Notevole anche il demone simile a un babbuino che tiene in mano due coltelli, interpretati come potere protettivo e difensivo.

Una prova che gli antichi egizi potrebbero aver usato l’elettricità è l’assenza di tracce di fuliggine sulle pareti interne delle loro tombe e piramidi. Se, come sostengono gli archeologi evoluzionisti, usassero torce accese e lampade a olio per l’illuminazione, allora sarebbero inevitabilmente rimaste tracce di fuliggine.

Nell’immagine scoperta sul muro di una tomba nel Tempio di Dendera, un cavo elettrico si allontana da una lampada a tre lampadine. Inoltre, sono state scoperte delle immagini sul muro di una tomba nel Tempio di Dendera, in cui un cavo elettrico si allontana da una lampada con tre lampadine. Gli antichi egizi avevano anche una batteria a corrente continua (CC).

Erich Von Daniken è uno di quei ricercatori che portano alla luce rivelazioni come quella della lampadina dell’antico Egitto, sfidando la convinzione ortodossa secondo cui Thomas Edison ha inventato la lampadina egiziana e la corrente continua. Sebbene ci siano alcune affermazioni che non supportano questa convinzione.

Von Daniken ha affermato in Eyes of the Sphinx (1996) che la lampadina di Dendera si trova in una piccola camera segreta a cui “è possibile accedere solo attraverso una piccola apertura. La stanza ha un soffitto basso. L’aria è viziata e impregnata dell’odore dell’urina secca delle guardie che di tanto in tanto la usano come orinatoio”. Tuttavia, contrariamente a quanto afferma, la stanza è aperta al pubblico ed è spesso visitata dai turisti.

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