Gli effetti del glifosato sono transgenerazionali: malattie nella prole di seconda e terza generazione

L’aumento delle malattie della prostata, dei reni e delle malattie ovariche, così come l’aumento dell’obesità e delle anomalie del parto sono state riscontrate nella progenie di ratti (cavie) esposti al glifosato, secondo uno studio scientifico.

La nuova ricerca è la prima del suo genere a guardare gli effetti transgenerazionali dell’erbicida più comunemente usato al mondo, venduto come Roundup, che mostra come le sue proprietà cancerogene vengono tramandate da almeno tre generazioni.

“Questo studio fornisce nuove prove allarmanti a sostegno della nostra richiesta per il bene della salute pubblica di eliminare il glifosato dal mercato europeo”, ha affermato  Génon Jensen dell’Alleanza salute e ambiente (HEAL).

Vietato

“Se il pesticida mostra un danno che si manifesta anche in generazioni, sicuramente è un’opportunità per la Commissione Europea di prendere più misure precauzionali per proteggere la nostra salute”.

Nonostante l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell’Organizzazione mondiale della sanità abbia dichiarato che il glifosato è un “probabile cancerogeno per l’uomo” già nel 2015, l’erbicida è stato nuovamente autorizzato sul mercato europeo per un periodo di cinque anni.

L’iniziativa dei cittadini europei che ha chiesto di vietare il glifosato è già stata firmata da 1,3 milioni di persone, e la Commissione europea ha recentemente nominato Francia, Ungheria, Paesi Bassi e Svezia per valutare se il pesticida debba essere vietato dopo la scadenza della sua attuale licenza.

Tossicologia

In teoria sarebbe possibile per l’UE assumere il glifosato del mercato prima di tale scadenza.

“Come misura di emergenza, sia l’UE che i singoli stati membri hanno il potere di porre fine all’attuale approvazione del glifosato prima dei cinque anni”, spiega Yannick Vicaire di HEAL.

L’organizzazione Pesticide Action Network ha recentemente pubblicato un rapporto che elenca una vasta gamma di alternative più rispettose dell’ambiente al glifosato, dimostrando che un divieto dell’erbicida sarebbe anche tecnicamente fattibile.

“La capacità del glifosato e di altre sostanze tossiche ambientali di influenzare le nostre generazioni future deve essere considerata ed è potenzialmente importante quanto la tossicologia di esposizione diretta fatta oggi per la valutazione del rischio”, hanno affermato gli autori dello studio.

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