L’orrore dietro la certificazione “etica” delle pellicce usate dai grandi Marchi

L’etichetta” di Emanuele Bellano


La Finlandia è uno dei Paesi principale per la produzione di pellicce ricavate da animali di allevamento. La maggior parte degli allevamenti si concentra su volpi e visoni. Le pellicce ricavate da questi allevamenti vengono vendute in aste che si tengono ciclicamente a Helsinki, acquistate ovviamente dai pellicciai che le conciano, trattano e colorano per poi rivenderle alle grandi firme della moda. Tra i migliori clienti, ci sono anche alcune grandi firme italiane. I Marchi internazionali considerati di alto livello come Woolrich, Max Mara, Monclar e Loro Piana continuano ad utilizzare pellicce animali, ma c’è anche chi ha deciso di eliminarle completamente come Gucci.

I grandi marchi che le usano per esempio, per le bordature di cappucci o i polsi di cappotto in pelo nei capi invernali. Al cliente che acquista questo tipo di abbigliamento, tramite le etichette e gli addetti alle vendite nei negozi, viene spiegato che le pellicce sono certificate come “etiche”. (Che ci sarà poi di etico in tutto questo? Ai giorni nostri si potrebbe evitare tranquillamente)

Secondo i dati dell’ente certificatore finlandese, sono certificati il 99 per cento degli allevamenti di volpi e il 93 per cento di allevamenti di visoni. Gli allevatori però non consentono alle telecamere di filmare quello che accade dentro, bisogna entrare di notte quando gli allevamenti sono chiusi. E quello che si scopre è molto diverso da quanto raccontato nelle boutique di Roma o Milano: cannibalismo dovuto al sovraffollamento delle gabbie e volpi mostruose ingozzate di cibo per far aumentare in maniera innaturale il loro peso e quindi la loro pelliccia. E chi alla fine incassa il maggior guadagno sono le firme della moda.

Qui il Servizio di Report:

(Evitare se si è particolarmente sensibili)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.